Descrizione
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Comune di Sarnico ha patrocinato "Benessere in Rosa: dalla prevenzione alla qualità della vita", un convegno sulla prevenzione contro il tumore al seno che ha visto come protagoniste esperte di salute.
L'incontro, promosso dall'associazione SFP Italia, studio Mental Health di Credaro e Fisioterapia Sarnico, si è svolto sabato 8 marzo all’Aula Magna dell’Istituto Serafino Riva di Sarnico e ha offerto un’importante opportunità di riflessione sulla salute femminile, con un’attenzione particolare alla prevenzione del tumore al seno.
in apertura del convegno, Pasqualino Buonfiglio, presidente di SFP Italia, il sindaco di Sarnico Vigilio Arcangeli e il presidente dell’Ambito Socio Sanitario Basso Sebino Alberto Maffi hanno sottolineato come il benessere delle donne sia un tema da trattare ogni giorno, fondamentale per costruire una comunità più forte e consapevole, dove ciascuna persona possa sentirsi supportata e valorizzata.
A seguire, esperte nei campi della senologia, della psicologia, della fisioterapia e della nutrizione hanno condiviso con il pubblico strumenti pratici e informazioni importanti per migliorare il proprio benessere. Tra i presenti, l'assessore Mauro Cadei (Servizi sociali), le assessore Elisa Gualini (Sport), Giorgia Tengattini (Politiche giovanili), il sindaco di Credaro Adriana Bellini e circa 50 partecipanti.
Elena Calati, studentessa di Medicina, ha spiegato come la prevenzione inizi molto prima della diagnosi, con stili di vita sani e scelte consapevoli. Ha sottolineato l’importanza di tenere sotto controllo alcuni fattori di rischio, come il consumo eccessivo di alcol e di grassi animali, la sedentarietà e l’obesità, e ha ricordato che la diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le possibilità di cura, a partire dall’autopalpazione, strumento semplice e alla portata di tutte, da eseguire circa dieci giorni dopo il ciclo mestruale per individuare eventuali cambiamenti o anomalie nel seno.
Sul fronte psicologico, la psicoterapeuta Silvia Zuddas ha parlato dell’impatto emotivo che una diagnosi oncologica può avere su una donna. Il momento della scoperta è spesso vissuto come un trauma, seguito da un percorso complesso che può portare a difficoltà relazionali, ansia e persino disturbi post-traumatici da stress. Ha spiegato quanto sia importante fornire alle pazienti gli strumenti per riprendere il controllo della propria vita, attraverso un supporto psicologico mirato e l’uso di tecniche come l’EMDR e la mindfulness, che aiutano a gestire le emozioni e a ritrovare un equilibrio.
Un aspetto spesso sottovalutato è quello della riabilitazione fisica dopo le cure oncologiche. La fisioterapista Nicole Calati ha spiegato come trattamenti come la chemioterapia e la radioterapia possano avere effetti collaterali pesanti, tra cui stanchezza cronica, neuropatie e problemi muscoloscheletrici. Ha sottolineato che l’attività fisica è uno strumento potentissimo per contrastare questi effetti, suggerendo di svolgere almeno 150 minuti alla settimana di esercizio aerobico, come camminata veloce o nuoto, e due sessioni di allenamento contro resistenza per migliorare la forza muscolare e la mobilità.
Un altro elemento chiave per la prevenzione è l’alimentazione. La nutrizionista Elena Turla ha illustrato alcune strategie pratiche per ridurre il rischio di tumori e per supportare l’organismo durante e dopo le terapie. Ha spiegato che una dieta basata su cereali integrali in chicchi, abbondanti porzioni di verdura, pesce azzurro al posto dei crostacei, frutta secca, semi oleosi, avocado e olio extravergine d’oliva aiuta a ridurre l’infiammazione e a proteggere le cellule. L’uso quotidiano di spezie come la curcuma, sciolta nell’olio, e il consumo di tè verde, fino a tre tazze al giorno, forniscono potenti antiossidanti. Ha poi sottolineato l’importanza di includere i legumi almeno tre o quattro volte a settimana e le verdure crucifere, come broccoli, verza e cavolfiore, che hanno dimostrato un forte effetto protettivo contro i tumori.
In merito al legame molto discusso, tra carni rosse e tumori, ha informato che l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato la carne rossa come “probabilmente cancerogena” e le carni lavorate, come salumi e insaccati, come “sicuramente cancerogene”, mentre per le carni bianche non esistono ancora studi definitivi. La raccomandazione generale è quella di limitare il consumo di carne rossa e lavorata, assicurandosi che siano di qualità, e preferire alternative più salutari come legumi, pesce e fonti vegetali di proteine.
Infine, si è parlato dello zucchero, distinguendo tra il glucosio naturale degli alimenti e il saccarosio dei prodotti industriali, come dolci e bibite, quest’ultimo potenzialmente dannoso. Il problema non è solo l’eccesso, ma il suo effetto sull’organismo: troppo saccarosio e fruttosio possono alzare i livelli di insulina e favorire l’infiammazione, aumentando nel tempo alcuni fattori di rischio. Pur senza prove certe di un legame diretto con il cancro, ridurre gli zuccheri raffinati aiuta a contenere l’infiammazione e migliorare la salute generale.
L’incontro si è concluso con un forte messaggio di consapevolezza: prendersi cura della propria salute non significa solo fare controlli medici, ma adottare ogni giorno scelte più consapevoli in termini di alimentazione, attività fisica e benessere mentale.
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Ultimo aggiornamento: 10 marzo 2025, 15:31