TOOLS. Giornalisti a Sarnico. Successo per la prima edizione

Ospiti e pubblico conquistati dalla prima edizione del festival del giornalismo d’inchiesta e dell’informazione di Sarnico.

Data :

20 maggio 2025

TOOLS. Giornalisti a Sarnico. Successo per la prima edizione
Municipium

Descrizione

Andare oltre la notizia, verificare le fonti, valutarne l’autorevolezza e approfondire. Sono questi gli strumenti (i tools appunto) per orientarsi nel mondo dell’informazione e per essere lettori consapevoli. È il messaggio al centro della prima edizione di “TOOLS. Giornalisti a Sarnico”. Il festival, tenutosi il 17 e 18 maggio, ha offerto a un pubblico numeroso e molto interessato la possibilità di incontrare grandi giornalisti e riflettere sull’importanza di una informazione corretta, verificata e responsabile.

In due giorni intensi, nove protagonisti dell’informazione locale e nazionale hanno raccontato il loro lavoro, approfondendo temi complessi come la libertà di stampa, le responsabilità e sfide di chi cerca la verità, ma anche la guerra, l’immigrazione, la cronaca giudiziaria, la sicurezza informatica, il narcotraffico e i legami con i poteri forti.

Il festival, promosso dal Comune di Sarnico in collaborazione con Pro Loco, Sarnicom, Istituto Serafino Riva, Associazione Il Ponte-Museo Bellini, La Libreria del lago, con il sostegno di Grafiche Martinelli, “è stato un’occasione per scoprire come nasce una notizia, cosa significa raccontare la verità e perché è importante mantenere uno spirito critico” ha detto il sindaco Vigilio Arcangeli. “Un’iniziativa che ha offerto al pubblico la possibilità di capire meglio il mondo dell’informazione e di essere lettori più consapevoli”. ha spiegato l’assessore alla Cultura e all’Istruzione Mauro Cadei.

Giornalismo tra responsabilità e disinformazione. Le responsabilità di chi fa informazione e dei lettori.
Nella tavola rotonda all’Istituto Serafino Riva, moderata da Luca Patelli e partecipata anche da numerosi studenti, si è parlato di responsabilità e disinformazione.
Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo, ha spiegato che fare giornalismo significa mettersi in gioco, lasciare la scrivania per ascoltare le persone, vedere con i propri occhi, ascoltare le testimonianze. “La verità non è a portata di mano. Non è ciò che vogliamo credere, ma ciò che vediamo e ascoltiamo”, ha detto.
Nel portare la sua esperienza di cronista di guerra, Valesini ha invitato a non fermarsi alla superficie dei fatti e a mantenere il senso umano della tragedia, contro il dilagare del cinismo.
Per Adele Marini, esperta di cronaca nera e giudiziaria, “senza una solida base di prove, non c’è notizia. Non basta riportare una versione, serve verificarla”.
Anche Giuliana Ubbiali, giornalista di cronaca giudiziaria del Corriere della Sera Bergamo, nel condividere la sua esperienza nel raccontare i processi, ha affermato che la priorità è sempre verificare i fatti: “Se non ho riscontro di una notizia, io non la do. È un gesto di rispetto verso le vittime e la verità”.
Davide Agazzi, direttore di Bergamonews, ha invitato i lettori ad essere più attenti e responsabili. “Non bisogna fermarsi ai titoli, ma leggere e confrontare le fonti, ed esercitare sempre uno spirito critico”. Secondo Riccardo Venchiarutti, direttore di Teleboario per molti anni giornalista economico-finanziario in Rai, il futuro dell’informazione è nell’iperlocalismo: sono le piccole testate locali, vicine al territorio, a garantire un’informazione più veritiera e verificabile”

Dalla guerra e l’immigrazione ai pericoli della manipolazione affettiva, dai rischi dell’essere sempre connessi ai legami oscuri dietro il narcotraffico.
I successivi quattro incontri del festival, tenutisi alla Ex chiesetta di Nigrignano, al Museo Bellini e all’Auditorium comunale, hanno portato altrettante inchieste di grande attualità.
Giorgio Fornoni, collaboratore storico di Report, insieme a Piero Bonicelli, ha condotto il pubblico oltre i confini, con due intensi videoreportage sulle ombre del governo russo e le migrazioni disperate tra Messico e Stati Uniti. “Un giornalista vero racconta ciò che vede. La verità spesso non è comoda, ma va cercata e raccontata” ha detto, spiegando che “le guerre accadono perché la gente capisce il male solo quando entra dalla sua porta, mentre serve un uomo diverso, con il cuore aperto”.
Alessandro Curioni, in dialogo con Vanna Toninelli, ha messo in guardia contro la manipolazione digitale invitando tutti a proteggere i propri dati e a connettersi con responsabilità, mentre la giornalista e podcaster Roberta Lippi, intervistata da Elisabetta Olivari, ha raccontato il fenomeno del Love Bombing, una forma di manipolazione psicologica che si manifesta nelle relazioni, ma anche in contesti professionali e sociali. “Se è troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è”, ha avvisato invitando a riconoscere i segnali di abuso e a offrire la propria presenza alle vittime.
Nell’ultimo incontro Marco Birolini, giornalista di Avvenire, in dialogo con Lorenzo Catania, ha svelato i legami segreti tra criminalità organizzata, servizi segreti e poteri occulti. “Non è complottismo, è realtà: dietro il traffico di droga e di armi si celano interessi nascosti e relazioni pericolose, spesso tollerate, a volte avvallate, dai poteri ufficiali”.

 

 

Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2025, 10:24

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?

1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?

1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Inserire massimo 200 caratteri
È necessario verificare che tu non sia un robot